Una pietanza nata per viaggiare che ancora oggi viaggia in tutto il mondo.
Tramonti può essere definita la patria dei pizzaioli grazie alle centinaia di pizzerie gestite sia in Italia che all’estero da tramontini, divenuti così gli ambasciatori delle tradizioni culinarie locali nel mondo.
La Costa d’Amalfi ha una storia antica che risale al Medioevo, quando nei forni rurali si usava preparare il pane biscottato, un tipo di pane completamente disidratato grazie ad una doppia cottura era indicato per i lunghi viaggi dei marinai amalfitani in quanto si conservava per mesi e poteva essere reidratato grazie all’acqua del mare.
Per abbassare la temperatura dei forni e ottenere la lenta cottura necessaria a disidratare il pane, si usava informare una panella di farina di segale, miglio e orzo che veniva consumata appena sfornata, insaporita con spezie e lardo, in sintesi un antenato della pizza.
Negli anni tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento la tradizione si è rafforzata, infatti la maggior parte delle famiglie tramontine aveva in casa il forno a legna per fare il pane biscottato e nel giorno della cottura del pane era tradizione preparare la pizza con lo stesso impasto.


Tutti conoscono la pizza ma pochi sanno che una delle varianti più diffusa nel nord Italia e nel mondo arriva proprio dal cuore dei Monti Lattari.
Nel secondo dopogerra, molti abitanti di Tramonti emigrarono nelle città del Nord Italia in cerca di fortuna, tra essi Luigi Giordano nel 1955 fu pioniere della pizza di Tramonti.
Questa tradizione è diventata un bagaglio di conoscenze importate ed occasione di riscatto per tutti i giovani tramontini che furono costretti ad emigrare per trovare lavoro.
La grossa passione di queste persone, unite ad un’arte di fare la pizza assolutamente unica e diversa dalla scuola napoletana, ha reso le pizzerie luoghi di diffusione della qualità delle produzioni agricole e prodotti tipici di Tramonti, in Italia e nel mondo.